venerdì 11 luglio 2014

La mia vita a Garden State - Zach Braff


Vi ricordate il simpaticissimo JD di Scrubs? Ecco, dimenticatelo. L'attore che interpreta l'imbranato dottore nella famosissima serie tv, nel 2004 si è cimentato anche come regista e sceneggiatore con "Garden State", film che nonostante il budget ridotto ha un cast importante: Zach Braff è un giovane attore non proprio di successo che assume psicofarmaci da anni a causa di un incidente con il quale ha reso paralitica la madre, Natalie Portman è Sam, una ragazza che dice bugie ogni minuto ma che con la sua follia riesce ad entrare nel cuore del giovane protagonista e poi ci sono Peter Sarsgaard, nel ruolo del vecchio amico fattone del liceo e Ian Holm, il padre psichiatra di Andrew.
La storia è vista e rivista: lui vive a Los Angeles provando a fare l'attore ma a causa della morte della madre è costretto a tornare nel suo paese natale per il funerale e lì avrà modo di affrontare tutti i problemi della sua vita: dal fatto che non riesce a provare alcun tipo di emozione, al rapporto distaccato con il padre.



Esperimento riuscito? Direi proprio di no. Il film è lento, noioso, neanche i pochi momenti di umorismo riescono a riprenderlo. Ed è un peccato perchè adoro Zach Braff, il suo profilo Twitter è letteralmente uno spasso ma in questo film, Braff si dimostra un pessimo attore drammatico, non risulta credibile e ogni minuto che passa, speri possa tirar fuori qualche buffa mossa alla JD per migliorare il film.



Un plauso però va fatto alla colonna sonora curatissima che è riuscita ad aggiudicarsi anche un Grammy. Il pezzo più bello? Sicuramente New Slang dei Shins che accompagna la scena del primo incontro tra Andrew e Sam.


Un film che poteva sicuramente dare molto di più, con alcuni dialoghi davvero molto belli, alcuni sprazzi di buone idee ( la scena della camicia fatta con il tessuto delle pareti) e cose viste e già viste ( il party con droghe ed alcool...NOIA!). 



In questi giorni è in uscito negli USA il nuovo film di Braff, Wish I Was Here, anche questa volta con un cast d'eccezione: Kate Hudson, Jim Parson, Donald Faison...e proprio questa nuova pellicola, che sembra sia stata accolta molto bene dalla critica, mi ha spinto a voler conoscere anche questo nuovo "lato" del giovane attore statunitense e quindi a rivedere il suo primo film da regista ma spero che il suo secondo esperimento non sia al livelli di Garden State e soprattutto che Braff sia nettamente migliorato nei ruoli drammatici.



Voto: 5 1/2
Frase Cult: "Sai quando arrivi a quel punto della tua vita in cui ti rendi conto che la casa in cui sei cresciuto non è più casa tua... improvvisamente anche se hai un posto dove mettere le tue cose, l'idea di casa non esiste più... Come avere nostalgia di un posto che neanche esiste. Forse una famiglia è proprio questo, un gruppo di persone che hanno nostalgia di un posto immaginario."

3 commenti:

  1. Questa volta non sono d'accordo, questa suo esordio alla regia mi è piaciuto parecchio, attimi di umorismo, disincantamenti e romanticismi. Non lento, secondo me, ma in linea con l'umore apatico del protagonista.
    Resto ovviamente in attesa della sua seconda fatica, e se avrà fatto meglio, ben venga!

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    1. Probabilmente non ero nello stato d'animo adatto per essere obiettiva...non nego qualche piccola nota positiva ma nel complesso non mi ha fatto impazzire! Vedremo il secondo ;)

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  2. è tutto soltanto uno scherzo, vero? :)

    questo è un manifesto del cinema indie degli ultimi anni, non è possibile che non ti sia piaciuto...

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