giovedì 17 luglio 2014

Coming Soon: Le Pellicole Più Attese

Maledetta estate! Non solo le uscite cinematografiche di queste settimane sono ultra deprimenti con la conseguenza di sale vuote ma anche in tv la situazione è disastrosa! Se non ci fossero delle ottime letture ad accompagnare le mie giornate o le maratone di serie tv, o qualche piccola piacevole novità ( The Leftovers...) non mi resterebbe altro che dormire dopo la fine della sessione estiva d'esami.
Le uniche speranze mi vengono date dai trailer o dalle poche info di quelli che sono i film che più aspetto della prossima stagione cinematografica. Qualche esempio?


Boyhood - Richard Linklater


Già so che amerò questo film. Girato nell'arco di 12 anni, segue la crescita ed i cambiamenti non solo del giovane Mason ma anche della società che lo circonda. Questo esperimento ha fatto vincere l'Orso d'argento a Linklater come miglior regista. Dovrebbe arrivare nelle nostre sale ad Ottobre distribuito dalla Universal.


Magic In The Moonlight - Woody Allen



Come si può non attendere l'ultimo film di Woody?!? Nonostante quel pugno in un occhio di To Rome With Love, questo film sembra richiamare di più le atmosfere di quel gioiellino di Midnight In Paris. Il cast poi sembra essere un altro punto a favore: Emma Stone e Colin Firth in primis. Dovrebbe uscire a Dicembre, distribuito dalla Warner Bros.



Interstellar  - Christopher Nolan 



Per me Nolan è una certezza. Anche se questo trailer si è fatto attendere parecchio ed è abbastanza misterioso, le ottime premesse ci sono tutte. Il film sembra essere ambientato in un futuro in cui, a causa dei cambiamenti climatici, un gruppo di scienziati è costretto a partire alla ricerca di un nuovo pianeta dove vivere. Punto di forza? Sicuramente un cast d'eccellenza ( Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine...) e il genio della mente di Nolan. Dovrebbe uscire nelle sale italiane a Novembre, distribuito dalla Warner Bros.



Il ragazzo invisibile - Gabriele Salvatores



Probabilmente il film italiano che aspetto con più ansia. La storia è quella di Michele che improvvisamente scopre di avere il potere di diventare invisibile. Il film è stato anticipato da una grande campagna di marketing non solo con un contest per scegliere la canzone che accompagnerà il film ma anche con un fumetto presentato in anteprima al Lucca Comics. Dovrebbe uscire in sala a Dicembre, distribuito da Rai Cinema e 01 Distribution.


Ci sono poi i film sui quali le notizie sono ancora pochissime o che sono ancora in pre-produzione come il Macbeth con Michael Fassbender e Marion Cotillard, il nuovo film di Terrence Malick, Knight of Cups, con un cast superbo ma una trama ancora avvolta nel mistero e il nuovo film di Sofia Coppola che sembra proprio tutto dedicato alla Sirenetta, famosissima favola di Andersen. Insomma, la stagione 2014/2015 sembra riservarci grandi film e chi lo sa, magari qualche piccola sorpresa indipendente. 

E voi? Quali film attendete di più?

martedì 15 luglio 2014

Scena Cult del Giorno: The Royal Tenenbaums - Wes Anderson


Non c'è storia...io amo questo film, amo Wes Anderson, amo la stranezza dei suo personaggi, amo le canzoni che accompagnano i suoi capolavori, amo le sue inquadrature, l'uso dei colori...IO LO AMO.
I Tenenbaum è il suo terzo film ma probabilmente il più famoso e racconta la storia di una famiglia un pò eccentrica che si ritrova di nuovo sotto lo stesso tetto a causa del padre che si finge malato. Di conseguenza si rincontrano anche i tre figli: Chas (Ben Stiller) che ha perso la moglie in un incendio e passa le giornate a testare vie di fuga con i due figli gemelli, Margot (Gwyneth Paltrow), la figlia adottiva, depressa cronica e Richie (Luke Wilson), ex campione di tennis innamoratissimo della sorella.

La scena cult di oggi è proprio quella del momento in cui Richie e Margot si rincontrano, con la meravigliosa voce di Nico che cantando These Days accompagna gli sguardi dei due innamorati.

Voto: 9
Frase Cult: "Anche tu mi sei mancato"

domenica 13 luglio 2014

American Life - Sam Mendes


Ogni tanto, in queste torride serate estive, capita ancora di beccare qualche piccolo gioiellino e ovviamente non nelle reti più importanti...qualche sera fa su LaEffe ho scoperto American Life, pessimo titolo rispetto all'originale Away We Go, uno dei film meno conosciuti del bravissimo regista Sem Mendes, vincitore del premio Oscar per lo splendido American Beauty. Nonostante sia poco conosciuto è molto, molto carino ed emozionante, merito probabilmente della scelta dei due bravissimi attori protagonisti, John Krasinski e Maya Rudolph nei panni di una giovane coppia di trentenni non sposati alle prese con una gravidanza improvvisa.



Questo evento li porta a domandarsi sul dove sia più giusto crescere un figlio, valutando anche la presenza di amici e parenti nelle varie città sparse per gli Stati Uniti. Scelgono allora di intraprendere un viaggio, anzi tanti piccoli viaggi con destinazioni diverse per andare a verificare personalmente come potrebbero trovarsi a vivere in quella determinata città. Prima destinazione, genitori di lui, che si scoprono in partenza per un viaggio lungo due anni, poi amici e fratelli vari, fino a capire che in realtà il posto perfetto è quello che riunisce passato e futuro, dolore ma anche affetto: la vecchia casa dove Verona viveva con i genitori che ha perso anni prima.



Un viaggio diviso tra aerei, treni e auto che li porterà a confrontarsi con i peggiori luoghi comuni riguardo i genitori e il loro rapporto con i figli, da quelli troppo hippy che rifiutano perfino l'uso del passeggino, a quelli che ne adottano molti pur di non sentire l'assenza di quel figlio che non arriva mai in modo naturale, fino ad arrivare a quelli che i figli li offendono in continuazione senza neanche minimo di considerazione e che mettono la giovane coppia in difficoltà portandoli a domandarsi se riusciranno ad essere dei buoni genitori.



Un film molto carino, passato inosservato qui in Italia, dove regnano i buoni sentimenti ma anche l'incertezza e la paura del futuro, delle responsabilità, attraverso il quale Mendes riprende le tematiche a lui tanto care della famiglia e dei rapporti padre figlio sotto una luce meno drammatica rispetto alle storie precedenti.



Voto: 7
Frase Cult: "Io provo amore per i miei bambini, perchè dovrei volerli spingere lontano da me?"

venerdì 11 luglio 2014

La mia vita a Garden State - Zach Braff


Vi ricordate il simpaticissimo JD di Scrubs? Ecco, dimenticatelo. L'attore che interpreta l'imbranato dottore nella famosissima serie tv, nel 2004 si è cimentato anche come regista e sceneggiatore con "Garden State", film che nonostante il budget ridotto ha un cast importante: Zach Braff è un giovane attore non proprio di successo che assume psicofarmaci da anni a causa di un incidente con il quale ha reso paralitica la madre, Natalie Portman è Sam, una ragazza che dice bugie ogni minuto ma che con la sua follia riesce ad entrare nel cuore del giovane protagonista e poi ci sono Peter Sarsgaard, nel ruolo del vecchio amico fattone del liceo e Ian Holm, il padre psichiatra di Andrew.
La storia è vista e rivista: lui vive a Los Angeles provando a fare l'attore ma a causa della morte della madre è costretto a tornare nel suo paese natale per il funerale e lì avrà modo di affrontare tutti i problemi della sua vita: dal fatto che non riesce a provare alcun tipo di emozione, al rapporto distaccato con il padre.



Esperimento riuscito? Direi proprio di no. Il film è lento, noioso, neanche i pochi momenti di umorismo riescono a riprenderlo. Ed è un peccato perchè adoro Zach Braff, il suo profilo Twitter è letteralmente uno spasso ma in questo film, Braff si dimostra un pessimo attore drammatico, non risulta credibile e ogni minuto che passa, speri possa tirar fuori qualche buffa mossa alla JD per migliorare il film.



Un plauso però va fatto alla colonna sonora curatissima che è riuscita ad aggiudicarsi anche un Grammy. Il pezzo più bello? Sicuramente New Slang dei Shins che accompagna la scena del primo incontro tra Andrew e Sam.


Un film che poteva sicuramente dare molto di più, con alcuni dialoghi davvero molto belli, alcuni sprazzi di buone idee ( la scena della camicia fatta con il tessuto delle pareti) e cose viste e già viste ( il party con droghe ed alcool...NOIA!). 



In questi giorni è in uscito negli USA il nuovo film di Braff, Wish I Was Here, anche questa volta con un cast d'eccezione: Kate Hudson, Jim Parson, Donald Faison...e proprio questa nuova pellicola, che sembra sia stata accolta molto bene dalla critica, mi ha spinto a voler conoscere anche questo nuovo "lato" del giovane attore statunitense e quindi a rivedere il suo primo film da regista ma spero che il suo secondo esperimento non sia al livelli di Garden State e soprattutto che Braff sia nettamente migliorato nei ruoli drammatici.



Voto: 5 1/2
Frase Cult: "Sai quando arrivi a quel punto della tua vita in cui ti rendi conto che la casa in cui sei cresciuto non è più casa tua... improvvisamente anche se hai un posto dove mettere le tue cose, l'idea di casa non esiste più... Come avere nostalgia di un posto che neanche esiste. Forse una famiglia è proprio questo, un gruppo di persone che hanno nostalgia di un posto immaginario."

giovedì 10 luglio 2014

Scena Cult del Giorno: The Dark Knight Rises


Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno è il terzo ed ultimo film della stupenda trilogia di Nolan dedicata all'uomo pipistrello. Se nel secondo film era stata l'interpretazione del compianto Heath Ledger con un superbo Joker a rendere indimenticabile la pellicola, nell'ultimo film, Nolan riesce a concentrare un ottimo cast, a nuovi personaggi ( Catwoman e Bane in primis...) con una storia che sembra andare a chiudere il cerchio e quindi a riprendere, sebbene incidentalmente, la Setta delle Ombre e Ra's al Ghul, protagonisti del primo film e a creare quindi un ottimo finale per il più "umano" tra i supereroi.

L'altra sera, insieme a dei miei amici abbiamo deciso di rivedere questo incredibile film e ho capito, dopo averlo visto ormai tantissime volte, che la scena che preferisco di tutta la pellicola è proprio questa: Bane fa esplodere lo stadio poco dopo il fischio di inizio della partita, invitando i cittadini di Gotham a ribellarsi alle proprie autorità proprio dopo aver intonato l'inno americano.

E voi cosa ne pensate? Qual è la vostra scena preferita?

Voto: 8 1/2
Frase Cult: "Chiunque può essere un eroe, anche un uomo che fa una cosa semplice e rassicurante come mettere un cappotto sulle spalle di un bambino per fargli capire che il mondo non è finito."

martedì 8 luglio 2014

The Leftovers


FERMI TUTTI. Vi avverto subito, anche solo dopo la prima puntata: qui ci troviamo di fronte ad un prodotto che ha tutte le potenzialità per diventare una grande serie tv. Quindi se non lo avete ancora fatto, non lasciatevi scappare il pilot.
Ma facciamo un passo indietro. Di cosa parla The Leftovers?
(ovviamente pericolo SPOILER!)
La storia comincia 3 anni dopo la misteriosa sparizione del 2% della popolazione mondiale. Nessuno sa cosa sia successo a queste persone, dove siano andate, l'ipotesi che si ritiene più ammissibile è quella del "Rapimento della Chiesa", evento descritto dalla Bibbia secondo cui i più meritevoli verranno trasportati in paradiso dallo stesso Gesù. Ma questa teoria è contestata da molti in quanto tra gli scomparsi ci sono anche persone non proprio "pure".



I protagonisti della vicenda sono Kevin Garvey (quel gran figo di Justin Theroux), un poliziotto che passa le notti a bere, e sua figlia Jill, perennemente insoddisfatta che pur di provare emozioni partecipa a feste alcoliche con tanto di giochini sessuali perversi. L'altro figlio di Kevin è Tom che sembra lavori per una specie di santone che promette di "far sentire meglio" le persone. Altra protagonista è Meg Abbott, la bellissima Liv Tyler, che in procinto di sposarsi, molla tutto e chiede ospitalità ai Guilty Remnants, una setta non ben definita, che prevede l'uso di sigarette costante, il silenzio e soprattutto la lotta non violenta verso quelle che sono le celebrazioni che si organizzano per questo "Heroes Day", il giorno della sparizione.


Il mistero è sicuramente l'elemento che spinge lo spettatore ad immergersi e a rimanere totalmente rapito dalla prima puntata. La situazione si accentua quando negli ultimi minuti si scopre che la moglie del poliziotto Kevin ( che io ero convinta fosse sparita insieme agli altri "eroi") è in realtà un membro della setta dei Guilty Remnants.


Fin dal primo minuto io non ho fatto altro che pensare a Lost ( la mia serie tv preferita per eccellenza) non tanto per la trama quanto per le mille domande che mi sono scoppiate nella testa mentre mi godevo il pilot: Chi sarà il santone per cui lavora Tom? Perchè i cani non sono più gli stessi? Perchè la moglie di Kevin è entrata a far parte della setta? Chi sono questi pazzi che fumano in continuazione e vestono di bianco?!?!



Poi ho scoperto che uno dei creatori della serie è Damon Lindelof, uno dei papà di Lost, e non ho più avuto dubbi sul fatto che la mia estate televisiva sarebbe migliorata nettamente.
Inutile dirvi che aspetto con ansia la seconda puntata, anzi...aspetto tutta la prima stagione!
Era da tempo che una serie tv non mi incuriosiva così, sentivo ormai da anni la mancanza di un prodotto di altissima qualità ma con il mistero che regnava in Lost e sembra proprio che The Leftovers possa essere una degna risposta alle mie richieste. Insomma un'altro grande successo per la HBO che si conferma un'ottima emittente televisiva capace di spaziare da serie indie come Girls, a capolavori come True Detective fino al mistery drama di The Leflovers.

Voi lo avete visto?

Voto: 8

giovedì 3 luglio 2014

Scena Cult del Giorno: The Wolf of Wall Street


The Wolf of Wall Street è l'ultimo film di Martin Scorsese che racconta la folle vita piena di droghe, sesso ed eccessi del giovane miliardario Jordan Belfort. Risulterò forse impopolare ma, per quanto abbia apprezzato l'interpretazione di Matthew McConaughey in Dallas Buyers Club, per me il buon vecchio Leo stavolta lo meritava proprio l'oscar. Ma si sa, i premi vengono assegnati a film con tematiche forti e soprattutto ad attori che si mettono in gioco affrontando grandi cambiamenti fisici, quindi anche questa volta il povero Leo non è stato fortunato. Nonostante questo, soprattutto in questa scena Di Caprio dimostra tutta la sua bravura in quello che forse è il momento più esilarante di tutto il film e che anche se uscito in sala solo da pochi mesi, lo rende già un CULT.

Voi lo avete visto? Cosa ne pensate?


Voto: 8
Frase Cult: "Vendimi questa penna"

martedì 1 luglio 2014

Quel che sapeva Maisie - Scott McGehee & David Siegel


Sarò onesta: la parte iniziale di questo film è stata davvero difficile da guardare. Ho trovato difficoltà nell'essere obiettiva, nel guardare con distacco questa storia, mi ha provocato tanta rabbia, tanta tristezza. La storia è molto comune e purtroppo reale: una separazione difficile, una figlia trasportata da una parte all'altra della città come se fosse un pacco, a volte dimenticata, a volte combattuta, a volte "comprata" con regali e false promesse. Vincono il premio peggiori genitori del mondo l'incredibile Julianne Moore, che si conferma una delle attrici migliore nel panorama attuale, una cantante rock che non riesce a mantenere un rapporto con nessun essere vivente e Steve Coogan, un padre sempre in giro per il mondo che, dopo aver chiuso la relazione con la compagna, si sposa con la tata della piccola Maisie. Dopo poco anche la madre decide di sposarsi in fretta con Lincoln, il bel Alexander Skarsgård che si dimostra sorprendentemente parecchio bravo in un ruolo drammatico, solo per poter avere qualcuno a cui lasciare la figlia mentre lei gira gli States in tour. 



Questo film racconta di vita vissuta, di situazioni concrete, di fallimenti e litigi che fanno parte della vita di molti ma ciò che più fa riflettere di questa storia è che purtroppo sono troppi i ragazzini  che vengono realmente utilizzati come "armi" tra genitori durante un divorzio e che non ci sia nessuno che curi i loro interessi, i loro desideri, i loro bisogni. La sorpresa in questo film è la piccola protagonista, Onata Aprile, che riesce a rappresentare al meglio i sentimenti di abbandono e tristezza della piccola Maisie e che riesce a guardare al di là delle discussioni tra "adulti" e a capire ciò che sia giusto o sbagliato. Ancora di più colpisce il suo cambiamento nei rari momenti di divertimento, affetto ed intimità che vive, per assurdo, con i rispettivi compagni dei genitori più che con loro stessi.



La prima parte del film è un pugno nello stomaco. E' dura vederla senza provare rabbia, senza avere la voglia di urlare alla piccola Maisie di lasciare perdere tutto e tutti...ma la seconda parte mi ha fatto totalmente rivalutare il film, purtroppo in negativo. Un finale assurdo e un pò troppo buonista che lascia l'amaro in bocca, che fa rimanere l'interrogativo su cosa sia davvero successo alla fine di tutto.  Perchè il mondo non è un film, nella vita reale non trovi dei nuovi genitori e perfetti che si prendono cura di un bimbo così dal nulla. Nella realtà i bambini vengono trascinati in lotte infinite, battaglie delle "cause perse", abituati a non vivere in un clima sereno e destinati a non credere nella purezza dei sentimenti.



Peccato perchè questo piccolo esperimento di cinema indipendente sarebbe potuto funzionare meglio con un finale diverso, magari più crudo, più duro, difficile da digerire ma sicuramente più concreto. Perchè a volte il cinema non serve solo a sognare o a passare alcune ore di svago ma anche ad immergere lo spettatore in situazioni difficili, violente e fin troppo assurde ma che riescono a far guardare con più obiettività e positività la propria vita.





Voto: 6 1/2
Frase Cult: "Io, ehm...sono una sorta di patrigno di Masie"